Quello su Liberato sarà un docufilm diverso dal solito (si spera)

Non solo per quel suo modo di interagire con i fan in maniera spiazzante e sorprendente, che rappresenta da sempre la sua cifra stilistica. Liberato punta a spezzare gli schemi classici della promozione anche sul versante docufilm. Se da qualche anno a questa parte i documentari musicali sulla vita degli artisti si stanno moltiplicando, ma il più delle volte sono progetti visivamente e contenutisticamente fragili, che non hanno un reale scopo narrativo e di approfondimento e fungono semplicemente da ennesimo strumento di marketing, un fenomeno che abbiamo fotografato qui, il misterioso artista napoletano sceglie di cavalcare sì la tendenza ma di farlo a modo suo. Il 9 maggio, una data non casuale (“Nove maggio” era il titolo del singolo che nel febbraio del 2017 cominciò a far circolare il nome di Liberato), uscirà al cinema “Il segreto di Liberato”: non un docu-film come un altro, ma un progetto diverso dal solito, almeno in Italia. Si tratta infatti di un film d’animazione che porterà sul grande schermo il mondo della voce che in questi anni ha permesso alla scena partenopea di conquistare il pubblico internazionale, arrivando pure su palchi di festival prestigiosissimi come il Primavera Sound di Barcellona o al FioreVerde Fesival di Parigi. Se all'estero i Beatles fecero scuola nel 1968 con il loro "Yellow Submarine", quasi cinquant'anni prima di "Montage of Heck" di Brett Morgen sulla storia di Kurt Cobain, l'Italia finora è rimasta un po' a guardare.
L’annuncio è arrivato oggi via social, con un post - pubblicato dalle 9.05 - che ha svelato la locandina del film. La regia è di Francesco Lettieri, già dietro la cinepresa per i video, a loro modo iconici, delle hit dell’artista, da quello della stessa “Nove maggio” a quello di “Niente”, passando per “Je te voglio bene assaje” e “Tu t’e scurdat’ ‘e me”. A prestare le voci ai personaggi saranno lo stesso Liberato e gli attori Simona Tabasco e Nando Paone, entrambi napoletani. Tabasco, classe 1994, è nota ai più per il ruolo di Lucia nella seconda stagione della serie tv statunitense “The White Lotus”, per la quale si è aggiudicata lo Screen Actors Guild Award per il miglior cast in una serie drammatica e ha ricevuto la candidatura al Premio Emmy - gli “Oscar della tv” - nella sezione miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Al cinema è stata diretta da - tra gli altri - Edoardo De Angelis in “Perez” (2014) e Daniele Luchetti in “Lacci” (2020), mentre in tv ha recitato anche ne “I bastardi di Pizzofalcone”, “1994” e “Doc - Nelle tue mani”. È comparsa in tre videoclip musicali: quelli di “Rose viola” di Ghemon, di “Vento del sud” dei Tiromancino e di “Furore” di Paola & Chiara. Paone, classe 1956, nel corso della sua cinquantennale carriera è stato diretto da Dino Risi, Mario Monicelli, Matteo Carrone, Pietro Castellitto e - in teatro - da Eduardo De Filippo e Vincenzo Salemme, recitando al fianco di Vittorio Gassman, Bud Spencer, Lino Banfi.
Il film, prodotto da Red Private, almeno sulla carta sembra un’operazione interessante. Le animazioni sono state curate dalla società Ilbe Animation, eccellenza italiana già dietro la web serie animata “Arctic Friends”, spin off del film di animazione americano “Arctic Dogs” (con le voci di Stefano De Martino, Stefano Fresi, Vinicio Marchioni e Ambra Angiolini). I personaggi sono stati disegnati dall’illustratore, fumettista e animatore romano Lorenzo Ceccotti, noto con lo pseudonimo di LRNZ. Classe 1976, Ceccotti è uno dei più versatili e affermati disegnatori italiani, che nel corso della sua carriera finora ha esplorato ogni aspetto della creatività grafica: dai videogiochi all’illustrazione, dai fumetti (la serie “Orfani” è stata un successo) ai cartoni animati. Parallelamente all’attività di fumettista e illustratore, Ceccotti porta avanti da anni anche un progetto musicale, Buromaschinen, con il quale si è fatto largo tra i seguaci della scena elettronica romana (si possono ascoltare le sue produzioni su Bandcamp). Il sound design è stato invece curato da Antonio Giannantonio, il discografico che lanciò Calcutta prima che il cantautore di Latina diventasse un fenomeno pop con “Cosa ti manchi a fare”. Fondatore dell’etichetta indipendente romana Geograph Records, Giannantonio nel 2012 fece uscire il primissimo album del futuro eroe indie, “Forse…”, oggi introvabile.
Le musiche portano la firma, naturalmente, di Liberato, ma non è dato sapere al momento se la colonna sonora recupererà i brani già pubblicati o se, invece, conterrà canzoni inedite del misterioso artista napoletano. Il calendario di Liberato comprende al momento un solo concerto, in questo 2024: il 9 agosto prossimo la voce di "Nove maggio" si esibirà sul palco dello Sziget Festival di Budapest, tra le kermesse europee estive più seguite e attese.